Magari l’albero no.
Ma il Presepe era essenziale. Senza Presepe non era Natale.
Stelio in realtà amava i pupazzetti, le statuine, i soldatini, insomma: come si chiamano? quelle cose lì. E ne faceva collezione. Me lo ricordo a Parigi incantato ad ogni negozietto che vendeva questi oggetti. Ci si perdeva.
Ci si perdeva anche quando vedeva le tazzine di caffè. Ma quella giusta non la trovava mai e quindi la lasciava lì.
I pupazzetti no.
Figuriamoci quindi il Presepe.
Aveva in effetti un bambinello in porcellana di dimensioni enormi: sembrava un gigante. lo costrinsi a Piazza Navona a comprarne uno adeguato.
Per il resto il suo era un Presepe storico.
C’erano colonne, capitelli corinzi, riproduceva deserti e metteva egiziani e antichi romani.
I Pastori in effetti, con le zampogne e le ciaramelle, stridevano. Ma aveva la sua idea di globalizzazione geografica.
Lo scorso anno ho dovuto di nuovo sistemare le mie e le sue cose purtroppo impacchettate ancora.
Abbiamo liberato con Daniela e Andrea che mi hanno aiutato. Sistemato. Buttato e conservato.
Qualche statua l’ho tenuta.
Ora un pezzo di Presepe di Stelio è fisso in redazione.
Eccolo
Buon Natale a tutti, amici